Articolo a cura di Margherita Carretti
Che ruolo ha il coadiutore del Cane? Cosa favorisce l’instaurarsi di una relazione positiva tra il cane e i partecipanti agli IAA? Cosa si impara durante il corso di formazione?
Approfondiamo la tematica in vista della partenza del corso base per coadiutore del cane ad ottobre con questo articolo di Margherita Carretti, Mediatrice nella relazione Animale, Etologa, Naturalista, Operatrice di Pet Therapy Relazionale Integrata® e docente della scuola PTRI.
“Il coadiutore del cane, all’interno degli Interventi Assistiti con gli Animali, ha un ruolo chiave nella mediazione della relazione con l’animale in seduta. Infatti, egli ha il compito di facilitare il dialogo e la reciproca conoscenza tra il fruitore e il cane coinvolto.
Per questo motivo, ha grande importanza il grado di conoscenza e relazione che intercorrono tra il coadiutore e l’animale. Secondo il modello della Pet Therapy Relazionale Integrata®, la chiave per il successo di un progetto risiede nella capacità dell’équipe di creare un ambiente favorevole alla nascita e al consolidamento di una relazione sana e felice tra i fruitori e gli animali. Il tipo di rapporto che esiste tra il coadiutore e il cane funge da modello relazionale per chi osserva. Pertanto, se esiste connessione, affiatamento, ascolto reciproco e rispetto, creeremo l’ambiente adatto per seminare questi semi anche nelle modalità di relazione dei partecipanti con persone e altri animali. Se, invece, il rapporto che osserviamo è di tipo impositivo, in cui non c’è dialogo con il cane ma solo l’imposizione di comandi, e non viene rispettato il piacere dell’animale di esprimersi nei suoi tempi e modi, non potremo coltivare l’ascolto, l’empatia e il dialogo come obiettivi del percorso. Gli Interventi Assistiti con gli Animali non sono spettacoli dell’ego, in cui il coadiutore mostra a un pubblico quanto è bravo a dare comandi e farsi obbedire dal proprio animale. Non sono neanche contesti in cui ci si improvvisa, perché basta solo poter accarezzare un cane o un gatto per risolvere i problemi.
Lavorare nell’ambito della relazione d’aiuto non è semplice, e lavorarci affiancati da un animale è ancora più complesso. Ci muoviamo nel delicato mondo della fragilità e del disagio, nelle sue diverse espressioni, e siamo immersi nell’oceano del sentire e delle emozioni, il tutto inserendo linguaggi molto diversi, come quelli tra specie diverse, noi e i cani. La complessità e la diversità sono le caratteristiche peculiari di questo contesto. Ciò può spaventare in un primo momento, ed è giusto provare quella sensazione di “troppo grande”, perché ci aiuta a fare più attenzione, muoverci piano e metterci in ascolto. Proprio la capacità di ascolto e di connessione con il nostro sentire e con quello degli altri sono le prime e basilari competenze da sviluppare per potersi muovere in questo ambito così delicato. I nostri cani possono esserci di grande supporto, perché sono portati naturalmente a muoversi con padronanza nell’oceano delle emozioni. Per questo motivo, sono in grado di mostrarci con maggiore chiarezza ciò che emerge nelle relazioni che si instaurano con i partecipanti dei progetti e con il sentire comune che si manifesta all’interno del setting terapeutico.
Cosa è necessario imparare affinché tutto ciò fluisca armoniosamente e diventi occasione di benessere e guarigione?
Serve che la coppia coadiutore e cane sia fortemente complice e legata da una relazione sana e costruttiva. Per questo motivo, nei nostri corsi di formazione dedichiamo ampio spazio all’approfondimento del comportamento e della comunicazione specie-specifica del cane, allo sviluppo di uno sguardo sensibile e attento, e all’implementazione della capacità di ascolto dei futuri coadiutori verso gli animali all’interno dei setting. Questi sono elementi basilari per creare e coltivare una bella relazione con gli animali, punto di partenza per acquisire competenze specifiche riguardo al loro coinvolgimento negli interventi assistiti.
Il percorso che vi aspetta è una grande occasione di scoperta e crescita personale, prima di tutto nel vostro modo di vedere e relazionarvi con il mondo animale e poi verso la splendida opportunità di essere affiancati da un essere così speciale in progetti di Pet Therapy Relazionale Integrata.”